FILOSOFIA D’INTERVENTO
Pandora è un luogo dove le donne che vivono una qualsiasi forma di violenza, attraverso l’ascolto e il sostegno, possono trovare accoglienza e comunicare i propri bisogni e le proprie difficoltà per iniziare un percorso di fuoriuscita dalla violenza che le veda al centro delle proprie scelte.
Il Centro Antiviolenza Pandora è attivo dal 2007 ed è gestito dalla Mignanego Società Cooperativa Sociale ONLUS. L’équipe del centro è composta da personale femminile con esperienza qualificata nel settore
A chi ci rivolgiamo
Alle donne che subiscono o hanno subito abusi e/o maltrattamenti all’interno o fuori dalla famiglia.
SERVIZI
Tutti i servizi offerti sono GRATUITI.
Si garantisce ad ogni donna la riservatezza di quanto viene detto nel corso dei colloqui.
Il Centro Antiviolenza opera con il patrocinio del Municipio Val Polcevera e del Comune di Casella.
ASCOLTO TELEFONICO + COLLOQUI DI ACCOGLIENZA + SUPPORTO PSICOLOGICO + SOSTEGNO PSICO-EDUCATIVO + PSICOTERAPIA INDIVIDUALE E /O DI GRUPPO + GRUPPI DI AUTO AIUTO + CONSULENZA LEGALE CIVILE E PENALE + MEDIAZIONE INTERCULTURALE + ACCOMPAGNAMENTO ALL’ ACCESSO A STRUTTURE RESIDENZIALI + ORIENTAMENTO AL LAVORO + TIROCINI FORMATIVI + ATTIVITÀ DI PREVENZIONE CON INTERVENTI DIRETTI NELLE SCUOLE + FORMAZIONE + CAMPAGNE DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
Carta dei Servizi
PREMESSA
[……] Hanno costruito per me una gabbia
affinchè la mia libertà fosse una loro
concessione e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella
sconfitta. [……]
Sono una donna
Joumana Haddad
La Carta dei servizi non è un documento di intenti ma è un’occasione di informazione per le donne, gli operatori e la popolazione sui servizi offerti, sui tempi e sulle modalità per accedervi.
L’obiettivo della Carta dei servizi è, dunque, quello di consentire sia all’utenza sia ai soggetti pubblici e privati con cui collabora il Centro antiviolenza Pandora, la possibilità di conoscere le attività e di contribuire ad un miglioramento del servizio. Per questo motivo la Carta dei servizi sarà oggetto di un aggiornamento continuo.
Grazie per l’attenzione
1. I principi a cui ci ispiriamo
2. Chi siamo
3. I servizi
4. La rete dei Servizi
5. La qualità dei servizi erogati
6. La prevenzione e la sensibilizzazione
1. I PRINCIPI A CUI CI ISPIRIAMO
Il Centro antiviolenza Pandora opera nel rispetto dei diritti fondamentali delle donne che beneficiano delle sue attività.
In particolare i servizi sono realizzati secondo i seguenti principi: gratuità, continuità, efficienza ed efficacia, accessibilità e trasparenza del servizio, riservatezza e informazione, uguaglianza e imparzialità. Non è compiuta alcuna discriminazione nell’erogazione delle prestazioni per motivi riguardanti nazionalità, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche o socio-economiche e orientamenti sessuali.
1.1 Gratuità
Tutti i servizi del Centro antiviolenza Pandora sono gratuiti.
1.2 Continuità e regolarità nell’erogazione del servizio
L’erogazione del servizio è svolta con continuità e regolarità. Il Centro è aperto tutto l’anno ad eccezione di due settimane nel mese di agosto e in occasione delle festività nazionali. I giorni di chiusura sono comunicati al numero gratuito di pubblica utilità 1522 che informa le donne rispetto agli altri centri antiviolenza presenti sul territorio.
1.3 Efficienza ed efficacia
Il Centro assicura la conformità dei servizi erogati ai parametri di efficienza ed efficacia stabiliti con particolare attenzione alla tempestività delle risposte. Ogni operatrice lavora con l’obiettivo di garantire sostegno e tutela alle donne e ai/ alle loro figli/e, valorizzando le risorse umane, economiche, logistiche e di rete a disposizione. All’interno del progetto condiviso la relazione tra la donna e l’operatrice è stabilita su un piano di reciprocità e si basa sulla centralità della donna nel percorso.
1.4 Accessibilità e trasparenza del servizio
L’accesso al servizio può avvenire presentandosi direttamente presso la sede del Centro o al suo sportello distaccato, tramite una telefonata al numero fisso o al cellulare di servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18 oppure tramite il numero gratuito di pubblica utilità 1522.
1.5 Riservatezza e informazione
Le operatrici e le volontarie del Centro sono formate ad operare nel rispetto della riservatezza delle informazioni di cui vengono a conoscenza secondo quanto previsto dal D.L. 196 del 30 giugno 2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali). Nessuna azione è attivata dall’operatrice senza informarne la donna. Il Centro antiviolenza Pandora garantisce alle donne massima e completa informazione sulla gestione del servizio di cui usufruisce e su tutto quanto concerne il percorso presso il Centro stesso.
2. CHI SIAMO
2.1 La mission
La Mignanego Società Cooperativa Sociale ONLUS gestisce il Centro antiviolenza Pandora dal 2007. Il Centro è un servizio senza fini di lucro per sostenere le donne e i loro figli e figlie. E’ impegnato a contrastare ogni forma di violenza di genere e a promuovere attività legate al cambiamento culturale, alla sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno della violenza di genere.
2.2 Le risorse
Il Centro trae le risorse economiche per il proprio funzionamento e per lo svolgimento delle attività da:
a) contributi istituzionali provenienti da convenzioni con Enti locali (Comuni, Regione);
b) entrate derivanti da attività come progetti, formazione, attività promozionali e culturali;
c) donazioni liberali e donazioni derivanti dal 5 per mille;
d) quote sociali.
2.3 Dove siamo, come arrivare e come contattarci
Sede del Centro: Mignanego (GE), via Vittorio Veneto 143, Sede Centro Polivalente aperto lunedì, martedì e giovedì dalle 9 alle 12.
Sportello distaccato: Genova Certosa, CASA DI QUARTIERE 13D CERTOSA, Via Certosa, 13D aperto mercoledì dalle 9 alle 12
Sportello distaccato Casella GE, Via Aldo Moro, 11 Casella presso Croce Verde Casellese aperto venerdì dalle 9 alle 13
Le operatrici del Centro antiviolenza Pandora rispondono ai numeri telefonici: 0107720780 presso il Centro Polivalente di Mignanego (negli orari di apertura) 347-6928460 (dal lunedì al venerdì ore 9-18)
La linea telefonica fissa è sempre attiva, con segreteria telefonica negli orari di chiusura del Centro, il cellulare di servizio è attivo tutti i giorni dalle 9 alle 18.
il Centro è inserito nella mappatura del numero di utilità sociale dedicato 1522 Mail: centropandora@cooperativasocialemignanego.it
Pagina web: cooperativasocialemignanego.it
La zona è servita dal trasporto pubblico e in particolare è possibile raggiungerci con:
Linea Atp per raggiungere la sede del Centro a Mignanego
Linea Amt e treno per raggiungere lo sportello a Bolzaneto
3.I SERVIZI DEL CENTRO ANTIVIOLENZA PANDORA
3.1 A chi è rivolto
Il Centro antiviolenza Pandora promuove la cultura di genere e contrasto alle discriminazioni.
Il Centro è luogo dove le donne, con o senza figli, che vivono una qualsiasi forma di violenza, attraverso l’ascolto e il sostegno, possono trovare un luogo di accoglienza dove comunicare i propri bisogni e le proprie difficoltà per iniziare un percorso di fuoriuscita dalla violenza che le veda al centro delle proprie scelte.
3.2 Quali servizi offre il Centro
- Risposta telefonica e accoglienza con accesso diretto
- sostegno psicologico
- psicoterapia
- sostegno psico-educativo e sostegno alla genitorialità
- gruppi di sostegno
- consulenza legale civile e penale
- mediazione interculturale
- accompagnamento nell’accesso a struttura residenziale
- orientamento al lavoro, work experience e tirocini formativi anche in sinergia con altre realtà della cooperazione sociale
- attività di prevenzione attraverso interventi nelle scuole di ogni ordine e grado
- attività di formazione
- campagne di informazione e sensibilizzazione attraverso iniziative aperte alla cittadinanza
TUTTI I SERVIZI SONO GRATUITI
3.3 Chi lavora nel Centro
Fra dipendenti della Mignanego Coop. soc. Onlus e volontarie il personale del Centro prevede: 1 responsabile, 1 psicologa, 1 psicoterapeuta, 1 mediatrice interculturale, 1 assistente sociale, 1 avvocata civilista, 1 avvocata penalista, 1 operatrice telefonica, 1 consulente per l’orientamento al lavoro. La riunione di èquipe si realizza una volta ogni 15 giorni per confrontarsi sul servizio e periodicamente per verificare l’andamento di tutte le attività.
Le operatrici hanno una formazione specifica sulle tematiche connesse alla violenza di genere e partecipano con regolarità ad attività formative. Si realizza una supervisione periodica con una consulente esterna
3.4 Come si accede al Centro
Il primo contatto al Centro può essere diretto negli orari di apertura o su appuntamento a seguito di una telefonata. L’accesso può avvenire su richiesta della donna stessa e/o tramite segnalazione da parte di un servizio pubblico o privato.
Successivamente si concorda con la donna un primo colloquio che permette all’operatrice di ascoltare i bisogni e verificare le possibili strategie per affrontare il problema; nei successivi colloqui, si definisce insieme un progetto teso a valorizzare le risorse interne ed esterne della donna attivando uno o più dei servizi offerti dal Centro, in collaborazione con i servizi con i quali la donna è già in contatto o avviando nuove collaborazioni. Durante il percorso le operatrici del Centro mantengono costante il legame con i servizi e i professionisti coinvolti nel progetto.
3.5 Il percorso della donna al Centro
Il percorso consiste in colloqui telefonici, informazioni, colloqui
individuali, gruppi di sostegno, informazioni legali, mediazione interculturale, attivazione della rete territoriale di sostegno e, se necessario, relativi accompagnamenti e attivazione delle procedure per l’ospitalità in strutture di accoglienza.
Il colloquio con l’operatrice è uno spazio di confronto dove ogni donna ha la possibilità di svolgere un esame realistico dei bisogni e di realizzazione dei propri desideri.
Obiettivi del percorso:
- offrire alle donne che subiscono violenza un luogo dove trovare informazioni
- offrire alle donne uno spazio protetto e non giudicante dove trovare ascolto, sostegno e confronto
- sostenere le donne affinché possano prendere le decisioni più opportune per sé valorizzando le loro risorse personali e quelle esterne
- fornire informazioni legali
- offrire gruppi di sostegno finalizzati al rafforzamento personale e all’uscita dall’isolamento
- offrire una consulenza specialistica finalizzata all’orientamento al lavoro
- offrire informazioni a chi segnala situazioni di donne che subiscono violenza
- mantenere una rete con i servizi socio-sanitari, le Forze dell’Ordine, gli/le avvocati/e, i Tribunali e le altre istituzioni e associazioni a sostegno della donna che subisce violenza e dei/delle suoi figli e figli
Dopo il primo colloquio, nel caso in cui la donna, a seguito della condivisione e valutazione della motivazione ad intraprendere un percorso di fuoriuscita dalla violenza, decida di prendere un altro appuntamento, inizia il percorso di presa in carico.
L’obiettivo della presa in carico consiste nell’aprire uno spazio di relazione in cui sia possibile per la donna esprimere i propri vissuti, raccontare e leggere dal suo punto di vista l’esperienza di disagio, ricostruire la stima e la fiducia in se stessa.
Il percorso di fuoriuscita dalla violenza ha necessariamente una durata variabile che dipende da più fattori, interni ed esterni alla donna.
3.6 Metodologia e strumenti operativi
Il colloquio viene svolto in una stanza riservata. Solitamente sono presenti esclusivamente l’operatrice e la donna, ad eccezione di casi particolari (per esempio presenza di una mediatrice interculturale). È prevista una modulistica in fase di ingresso, per ogni donna che contatta per la prima volta il Centro viene compilata una scheda per la rilevazione di dati e caratteristiche relative alla donna e alla sua storia. La scheda non è un documento pubblico e concorre a tutelare la riservatezza delle donne che si rivolgono al Centro antiviolenza Pandora. I dati raccolti dal Centro vengono inviati alle Istituzioni preposte.
3.7 Quali servizi interni possono essere attivati
Sostegno psicologico
Nel lavoro di sostegno psicologico si crea uno spazio dove sia possibile per la donna iniziare un percorso basato sull’introspezione e sulla capacità di leggere il proprio mondo emotivo.
Aiutare la vittima di violenza significa dunque condividere con lei un percorso, nel quale si affrontano diversi aspetti:
– trovare uno spazio per sé
– possibilità di lasciare spazio al conflitto
– lavorare su un piano di realtà, intervenire sull’hic et nunc
– riappropriazione del proprio punto di vista
– autorizzarsi a scegliere
– prendere decisioni autonome
Psicoterapia
La funzione psicoterapeutica consente di accogliere la domanda d’aiuto, la funzione di ascolto e di accompagnamento delle donne vittime di violenza, mantenendosi in contatto con vissuti ed emozioni proprie e della donna. All’interno di un setting concordato le si fornisce uno spazio adeguato dove portare il proprio vissuto e le proprie risorse. La funzione terapeutica assume il ruolo di mediatrice ed interlocutrice del mondo interno, di comprensione della dinamica degli affetti in relazione alla struttura della personalità della donna vittima di violenza.
Gruppi di sostegno
Il gruppo può rappresentare per le donne uno spazio dove è possibile creare una rete di scambi e di relazioni, per confrontare le esperienze, esprimere i propri stati d’animo senza la paura di essere giudicate, per imparare ad essere più indipendenti e più libere dai condizionamenti e migliorare il senso di autostima.
I gruppi offrono sostegno emotivo e, all’interno di un setting definito, permettono alle donne di sperimentare attivamente quelle modalità relazionali che spesso condizionano le loro scelte e che, in alcuni casi, le mantengono in uno stato di svantaggio e di difficoltà emotiva, interpersonale o sociale. I gruppi rappresentano quindi un’occasione per esplorare le risorse personali in un’ottica di cambiamento,
crescita e speranza.
Sostegno psico- educativo e sostegno alla genitorialità
Gli interventi di sostegno sono finalizzati a favorire la promozione e l’integrazione sociale della donna favorendo l’autonomia nella capacità di affrontare la situazione di disagio. Gli obiettivi del sostegno psico-educativo sono dunque la promozione e la crescita motivazionale, la prevenzione e la riduzione delle situazioni di emarginazione sociale e il sostegno alla genitorialità. Concretamente gli obiettivi si realizzano anche attraverso l’accompagnamento e il sostegno nell’usufruire di servizi territoriali.
Il sostegno alla genitorialità è un intervento psicologico di accompagnamento per le donne che, per motivi diversi, vivono delle difficoltà nel loro ruolo genitoriale. Questi percorsi mirano a comprendere e migliorare la relazione con i/le figli/e, gli stili educativi e comunicativi in famiglia per favorire una crescita migliore.
Mediazione interculturale
La mediazione interculturale è attivata, se necessario, in caso di donne provenienti da altri Paesi al fine di facilitare la comprensione linguistica reciproca fra l’operatrice e la donna che si rivolge al Centro antiviolenza.
La mediatrice ha inoltre il compito di informare l’operatrice del Centro antiviolenza sugli aspetti culturali e/o religiosi del luogo di provenienza della donna.
Durante il primo colloquio si valuta la necessità di copresenza anche nel percorso di presa in carico. Obiettivo della mediazione è quello di ridurre le difficoltà linguistiche e permettere la libera espressione della donna garantendo la piena comprensione e l’efficacia delle comunicazioni.
Consulenza legale
Le donne sono inviate alle legali dalle operatrici del Centro dopo il primo colloquio, qualora nel corso dello stesso, la donna abbia manifestato l’esigenza di parlare con una legale per ricevere informazioni circa la propria situazione o su eventuali iniziative da intraprendere (per esempio: avviare una procedura di separazione dal coniuge o presentare una denuncia-querela) o se, insieme all’operatrice, si valuta la necessità di una consulenza.
Anche nei casi in cui le donne si siano rivolte al Centro richiedendo solo ed esclusivamente un colloquio con la legale, viene comunque effettuato il primo colloquio.
In caso di questioni particolarmente complesse, alla donna può essere fissato un secondo appuntamento con la legale. Qualora si renda necessario svolgere un’attività vera e propria (redigere una lettera, una denuncia-querela, un ricorso) la donna viene informata che tale attività non rientra nella consulenza offerta dal Centro, ma che dovrà rivolgersi ad un avvocato (non necessariamente una delle legali del Centro Pandora). Alla donna vengono in ogni caso fornite informazioni circa le condizioni previste dalla legge per essere ammesso al patrocinio a spese dello Stato e viene, eventualmente, supportata nella compilazione dei moduli, senza che ciò comporti l’obbligo di nominare il legale del Centro nel procedimento in cui abbia chiesto l’ammissione al patrocinio.
La consulenza legale viene fornita in tempi brevi e in giornate variabili per venire incontro alle esigenze delle donne.
Accesso a struttura residenziale
Il Centro garantisce l’accompagnamento e il sostegno alle donne inserite nelle strutture residenziali.
Orientamento al lavoro, work experience, tirocini formativi
Il Centro, grazie alla sinergia con altre realtà della cooperazione sociale, può offrire un servizio di orientamento al lavoro facilitando l’attivazione di work experience e tirocini formativi finalizzati ad intraprendere un percorso di autonomia lavorativa con strumenti di transizione che consentano di procedere con gradualità e in forma mirata nel percorso di avvicinamento al mondo del lavoro.
4. LA RETE DEI SERVIZI
Per il centro Pandora risulta fondamentale, nel potenziamento delle proprie attività, lo sviluppo di un opportuno sistema di relazioni, istituzionali e non, in grado di garantire sia i bisogni delle donne che una rete attiva con il territorio. La rete si basa sulla collaborazione con ATS, Consultori familiari, Centri di Salute Mentale, Ser-T, Ospedali, Forze dell’Ordine, Siaf, Centri di ascolto vicariale, Associazioni di volontariato, Consolato dell’Ecuador, Istituti Scolastici e più in generale con tutti i soggetti impegnati in azioni di inclusione e accoglienza, per potenziare, integrare e valorizzare le risorse presenti sul territorio al fine di offrire alla donna un intervento mirato ed efficace.
E’ consolidata la collaborazione con gli altri Centri antiviolenza della Liguria.
Il Centro Pandora è parte delle seguenti reti
ARIANNA – Rete antiviolenza, promossa dal Dipartimento delle Pari Opportunità con l’obiettivo di diffondere e costruire reti locali contro la violenza di gener Gestisce il numero verde – 1522 – contro la violenza alle donne (www.antiviolenzadonna.it)
Patti di sussidiarietà: il Centro Pandora aderisce all’Associazione Temporanea di Scopo che ha stipulato con Il Comune di Genova, in veste di capofila della conferenza dei Sindaci della ASL3 Genovese, un patto di sussidiarietà per il contrasto alla violenza di gener
Rete Amaltea, promossa dal Comune di Genova per prevenire e contrastare la violenza sui minori e di gener Ne fanno parte Istituzioni e soggetti del terzo settore.
Il Centro opera con il patrocinio del Municipio V Valpolcevera
il Centro antiviolenza Pandora lavora attivamente per il raggiungimento della stesura di protocolli operativi formali che coinvolgano i soggetti, istituzionali e non, operanti a livello territoriale contro la violenza di genere.
5. QUALITÀ DEI SERVIZI EROGATI
Il Centro antiviolenza Pandora opera al fine di:
- migliorare il livello di affidabilità dei servizi e l’efficienza dei processi
- garantire un sempre maggiore livello di competenza professionale attraverso la formazione continua del personale
- coinvolgere il personale al raggiungimento degli obiettivi per la qualità del servizio
- adeguare i servizi in base all’analisi dei bisogni emersi nel territorio in cui il servizio è presente
- mantenere ed implementare la rete dei servizi territoriale
Ciò si realizza attraverso:
- progettazione e organizzazione dei servizi tenendo conto dei processi relazionali interni prevedendo il coinvolgimento delle operatrici nelle scelte quotidiane; processi relazionali con le donne seguite dal Centro, tramite l’ascolto, la valorizzazione, il riconoscimento delle capacità a partire dalla situazione di sofferenza e disagio legata alla violenza subita; processi relazionali con i soggetti esterni, pubblici e privati tramite la condivisione, per quanto possibile, della mission del Centro Pandora
- documentazione e monitoraggio delle attività
- verifica e revisione, cui è soggetto tutto il sistema di gestione, in modo da poter garantire un servizio costantemente aggiornato e adeguato alla realtà dei bisogni e delle richieste, nel momento in cui si manifestano.
6. ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E SENSIBILIZZAZIONE
6.1 Attività di prevenzione
Il Centro Pandora si occupa dal 2008 di realizzare progetti di prevenzione nelle scuole di ogni ordine e grado (scuola infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado) tesi a promuovere una cultura di parità di genere.
Il mondo della scuola e della formazione giocano un ruolo cruciale e sono chiamati a introdurre una prospettiva di genere all’interno delle proprie pratiche educative: un “fare educazione” che sia in grado di riconoscere i modelli dominanti di genere offrendo ad alunni ed alunne gli strumenti relazionali necessari a diventare gli uomini e le donne che desiderano. I progetti hanno l’obiettivo di sensibilizzare i/le giovani, le famiglie e i/le docenti nei confronti di tematiche legate alle differenze di genere e ai vari fenomeni di violenza stimolando in loro una maggior coscienza del proprio ruolo individuale all’interno della società, per diventare individui più consapevoli.
6.2 Sportelli psicologici scolastici
Il Centro gestisce sportelli psicologici scolastici dal 2012, rivolti a studentesse e studenti della scuola secondaria di primo grado e a genitori e insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado.
L’attività dello sportello prevede colloqui individuali e rappresenta uno spazio dedicato ai/alle ragazzi/e e alle loro famiglie in un clima di accoglienza e accettazione offrendo loro un’opportunità per affrontare problematiche inerenti lo sviluppo evolutivo, la gestione delle emozioni, i conflitti e per riflettere sulle modalità comunicative che caratterizzano la relazione con i/le ragazzi/e che crescono.
Nell’ambito delle attività degli sportelli vengono attivati laboratori nelle classi ed incontri tematici (bullismo, cyber bullismo, gestione dei conflitti ecc.).
6.3 Attività di sensibilizzazione
Il Centro svolge attività di sensibilizzazione alla cittadinanza con lo scopo di divulgare e promuovere una cultura di genere rispettosa della dignità delle donne in un’ottica di prevenzione della violenza. E’ inoltre utile per far emergere attraverso dibattiti e occasioni culturali il fenomeno della violenza di genere per evidenziare il fatto che la violenza è un fatto pubblico e riguarda tutti, uomini e donne.
Il Centro antiviolenza Pandora progetta campagne di raccolta fondi per sostenere le attività del centro e promuove la campagna per il 5×1000.
Centro Antiviolenza
Pandora
La Mignanego Società Cooperativa Sociale ONLUS gestisce il Centro antiviolenza Pandora dal 2007.
Come funziona il Centro?
Il primo accesso al Centro può essere diretto negli orari di apertura o su appuntamento a seguito di una telefonata. L’accesso può avvenire su richiesta della donna stessa o tramite l’invio di un Servizio (Servizi Socio Sanitari Territoriali, Forze dell’Ordine, Ospedali).
Dopo un primo colloquio si valuta insieme alla donna, analizzando i bisogni emersi, il progetto che è possibile iniziare, attivando uno o più dei servizi offerti dal Centro, in collaborazione con i Servizi con i quali la donna è già in contatto o avviandone di nuove. Durante il percorso le operatrici del Centro mantengono costante il legame con i Servizi e i professionisti coinvolti nel progetto.
Attraverso la collaborazione del Centro con il Distretto Sociale è frequente anche il lavoro di rete con il S.I.A.F.
Come agisce l’operatrice del Centro?
Dopo il primo colloquio, nel caso in cui la donna, a seguito della condivisione e valutazione della motivazione ad intraprendere un percorso di fuoriuscita dalla violenza, decida di prendere un altro appuntamento, inizia il percorso di presa in carico.
Il percorso di fuoriuscita dalla violenza ha necessariamente una durata variabile che dipende da più fattori, interni ed esterni alla donna.
Quali strumenti operativi vengono usati dal Centro?
- scheda telefonata/colloquio filtro
- scheda informativa sulla privacy
- scheda rilevamento dati
Protocolli e convenzioni
Convenzione con ASL 3 Genovese per lo sviluppo di azioni volte al contrasto e alla prevenzione della violenza di genere, ivi compresa l’apertura di uno sportello dedicato alle donne presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Villa Scassi di Genova-Sampierdarena.
Protocollo operativo con Centro di Salute Mentale Distretto 10 per lo sviluppo di azioni volte al contrasto e alla prevenzione della violenza di genere.
Centro Antiviolenza accreditato dalla REGIONE LIGURIA
Sportelli scolastici
Sportello di ascolto a Scuola
La Mignanego Società Cooperativa Sociale ONLUS gestisce
il Centro Pandora dal 2007.
Il Centro si occupa dal 2008 di realizzare progetti di prevenzione nelle scuole di ogni ordine e grado (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado) per promuovere una cultura della parità di genere e promuovere un “fare educazione” che sia in grado di decostruire i modelli dominanti di genere offrendo ad alunni ed alunne gli strumenti necessari a diventare gli uomini e le donne che desiderano. I progetti hanno l’obiettivo di sensibilizzare i/le giovani, le famiglie e i/le docenti nei confronti di tematiche legate alle differenze di genere e ai vari fenomeni di violenza e bullismo stimolando una maggior consapevolezza del proprio ruolo individuale all’interno della società.
Il Centro gestisce dal 2011 due sportelli scolastici presso l’istituto Comprensivo di Busalla nei plessi di Mignanego e Sarissola. Gli sportelli sono rivolti a studentesse e studenti della scuola secondaria di primo grado e a genitori e insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado.
Il Centro Pandora promuove e partecipa ad iniziative rivolte alla cittadinanza per sensibilizzare rispetto alle tematiche legate alla violenza di genere e alle pari opportunità.
Introduzione
La scuola, insieme alla famiglia, è la principale agenzia di formazione e di socializzazione dell’individuo per promuovere il benessere dei/delle bambini/e e dei/delle ragazzi/e.
La scuola non è solo luogo di trasmissione delle nozioni, ma è un luogo di vita, dove si sperimentano molteplici incontri tra coetanei, dove si impara la convivenza civile e a relazionarsi con gli altri.
L’iniziativa di attivare uno Sportello di Ascolto si inserisce in un progetto teso a valorizzare l’individuo nella sua interezza, a stimolarne una crescita cognitiva ed emozionale, a prevenire il disagio giovanile e ad affrontare temi quali: il bullismo, la gestione dei conflitti e la valorizzazione delle differenze.
Prevenzione
Azioni di prevenzione precoce
Il primo passo per contrastare la violenza di genere è l’educazione precoce, già a partire dall’infanzia, quando si hanno maggiori possibilità di contrastare sul nascere l’insorgere e/o il rafforzamento di pregiudizi e preconcetti sui ruoli ascritti all’uomo e alla donna che a loro volta portano ad una visione distorta delle relazionali sentimentali, spesso accentuata da dinamiche culturali, sociali e familiari. In questo senso la già citata ricerca di Skuola.net, svolta su 4600 studenti di medie, superiori e università ha messo in evidenza la necessità di agire in maniera tempestiva, anche in considerazione del fatto che la nostra società nell’arco di nemmeno una generazione ha visto evolversi in direzioni sparse il modo di intendere il rapporto tra uomo e donna. Alcuni dati emersi dalla ricerca sulla base dalle dichiarazioni degli studenti: il 42% delle ragazze perdonerebbe uno schiaffo, l’84% delle ragazze resterebbe col fidanzato nonostante continue e immotivate scenate di gelosia, il 9% dei ragazzi ha alzato le mani su una ragazza durante un litigio, il 35% dei ragazzi ha insultato pesantemente una ragazza durante un litigio.
Viste le suddette premesse, agire direttamente all’interno della scuola diviene fondamentale, non fosse altro perché la perché la scuola è uno dei principali contesti in cui si svolge la socializzazione di genere.
Nelle scuole vengono realizzate azioni di prevenzione rivolte a studentesse e studenti, famiglie e insegnati, differenziate in base al target di età dei giovani coinvolti: I laboratori saranno modulati per tre fascie di età 5/10 ANNI SCUOLA Infanzia e primaria, 11-14 (scuola secondaria di I grado) e fascia 15-19 (scuola secondaria di II grado).
In dettaglio:
A. Laboratori per la prevenzione della violenza
Hanno come obiettivo principale quello di sensibilizzare i/le giovani nei confronti del tema della violenza stimolando in loro una maggior consapevolezza del proprio ruolo individuale all’interno della società.
B. Laboratori sulle differenze di genere
Affrontano tematiche legate alla promozione dell’identità di genere come parte integrante e determinante della persona attivando uno spazio di riflessione sulla propria ed altrui identità di genere, per rendersi consapevoli del pregiudizio e degli stereotipi culturali in modo da poterli riconoscere e gestire.
B. Gruppi di resilienza genitori-insegnanti-alunni
i gruppi rifletteranno sul modo di stare in famiglia, a scuola, in comunità, con particolare attenzione alle difficoltà relazionali ed educative, nonché alle tematiche di genere (valorizzazione del gruppo, delle differenze come pluralità di visioni del mondo, libertà di espressione e rispetto dell’altro).
Formazione
Obiettivi per categoria
Il centro Pandora organizza percorsi formativi e seminari a favore di Educatrici, educatori, insegnanti, psicologhe, personale sanitario, forze dell’ordine, volontarie e volontari e, in generale, a tutte le professioni che entrano i contatto con l’utenza femminile.
Obiettivi della formazione: fornire strumenti e competenze adeguati alla gestione di situazioni legate alla alla violenza di genere e alla psicologia infantile.
Della progettazione dei percorsi formativi si occupano esperti del settore.
I contenuti vengono differenziati in base ai bisogni dei soggetti coinvolti. Tale scelta deriva dalla necessità di tarare ciascun intervento sulle diverse caratteristiche professionali e i diversi bisogni formativi delle stesse categorie.
Di seguito alcuni esempi di argomenti che trattiamo:
- Come riconoscere e affrontare la violenza di genere
- Cenni di diritto penale e diritto Civile
- L’impatto economico e sociale della violenza di genere:
- La lunga marcia delle donne per conquistare la legge contro la violenza”
Percorsi integrati empowerment
Sostegno e Consulenza
Approvato con DPCM del 21.11.2016
Pensiamo che il problema della violenza si debba affrontare con approccio multidimensionale, abbiamo quindi integrato le nostre realtà ed i servizi che offriamo per dare sostegno e consulenza a tutte le figure coinvolte: donne, bambine e bambini, soggetti responsabili di atti di violenza, familiari delle vittime.
1. SOSTEGNO E ASSISTENZA ALLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA ED AI LORO FIGLI
Rafforzamento della rete dei servizi territoriali e dei centri antiviolenza. Sostegno psicologico, Sostegno psicoeducativo, Psicoterapia (individuale e di gruppo), Mediazione interculturale Con ASL 3 Genovese: consulenza a donne con disturbi psichiatrici e collaborazione con Pronto soccorso Ospedale Villa Scassi, Consulenza legale, Gruppi di auto-mutuo aiuto
2.ORIENTAMENTO AL LAVORO
Percorsi personalizzati di orientamento, consulenza orientativa, borse lavoro, work experience, tutoraggio, individuazione di associazioni ed organizzazioni ospitanti. Colloqui di orientamento, Laboratori del “fare”, Didattica del lavoro, Inserimento in tirocini formativi e di orientamento/borsa lavoro, Tutoraggio
3.SUPPORTO EDUCATIVO E SOSTEGNO SCOLASTICO A MINORI VITTIME DI VIOLENZA
Laboratori educativi mirati al recupero sociale; percorsi personalizzati di sostegno scolastico anche con il coinvolgimento di mediatrici interculturali. In collaborazione con i CSE e i CEL. Laboratori didattico-educativi, Sostegno scolastico (individuale e di gruppo) Consulenza
psicologica, Consulenza psicoeducativa
4.RECUPERO E ACCOMPAGNAMENTO DEI SOGGETTI RESPONSABILI DI ATTI DI VIOLENZA NELLE RELAZIONI AFFETTIVE
Percorsi individuali di sostegno, Accompagnamento ai servizi, Gruppi psico-educativi di sostegno, Percorsi di sostegno alla genitorialità
Capofila e partner
capofila:
Mignaengo soc.Coop.Sociale Onlus
partner:
Cooperativa Sociale Coserco
Cooperativa sociale ACUR
UDI GENOVA Margherita Ferro
Associazione Oltre il silenzio.
Buone storie social street
Un’esperienza di social street dedicata ai bambini e alle bambine
Il progetto Buone Storie Social Street, attraverso la lettura e la narrazione di storie ha voluto coinvolgere i bambini le bambine e le loro famiglie, ciascuno secondo le proprie capacità, nel percorso condiviso di creare una comunità educante, solidale e creativa.
Contesto
Le due aree territoriali oggetto dell’intervento, Maddalena e Lagaccio
Difficoltà economiche e sociali; Diffidenza/paura dei servizi sociali ed educativi; Mancanza di consapevolezza dei genitori sull’utilità/importanza dei servizi educativi 0-3 anni.
Target
Il target individuato sono bambine e bambini nella fascia d’età 0-6 anni e le loro famiglie.
Obiettivo generale
Aumentare l’accesso e la fruizione di servizi educativi qualificati da parte di famiglie in situazione di disagio attraverso la creazione di una social street che facilitasse lo sviluppo di socialità e competenze adeguate per i genitori ed una crescita equilibrata per le bambine e i bambini.
Attività
- Servizio gratuito sostitutivo del servizio nido d’infanzia
- Formazione per famiglie e volontari sulle tecniche della narrazione
- Laboratori di lettura per bambini/e fino ai 6 anni
- Gruppi sulla genitorialità
- Attività di facilitazione per famiglie e cittadini volontari
- Laboratori di ceramica per le famiglie
- Narrazioni itineranti e appuntamenti di lettura ad alta voce nelle strade
- Creazione di una biblioteca diffusa
- Realizzazione di una App social street
il servizio gratuito sostitutivo del nido ha permesso di dare una risposta a bisogni del quartiere della Maddalena (espressi dalle associazioni che hanno fatto gli invii dei bambini) in termini di servizi educativi nella fascia 0-3 anni che abbiano caratteristiche di continuità nel tempo, progettazione educativa di valore, monitorata e documentata. I laboratori di lettura hanno poi reso il libro strumento di condivisione di spazi e di modi di crescere;
APP Buone Storie Social Street, scaricabile gratuitamente da Play Store e App Store, ha permesso di mappare tutti i servizi, i laboratori e tutte le iniziative che il territorio offre in modo veloce ed intuitivo per essere sempre aggiornati su tutte le novità che riguardano l’infanzia;
Soggetto capofila e partner
Mignanego Societa’ Coop Sociale Onlus Librotondo coop soc. ONLUS AMa Associazione Abitanti Maddalena (Associazione Promozione sociale) Il Laboratorio Società Cooperativa Sociale Comune di Genova – Direzione Scuole e Politiche Giovanili
Li.Be.Re.
Libertà benessere resilienza
L’idea centrale del progetto è quella di dar vita ad un intervento strutturato che coinvolga il Centro antiviolenza Pandora (con i suoi tre sportelli) i Pronto Soccorso (nello specifico quello dell’Ospedale Villa Scassi) e gli altri Servizi territoriali preposti, nell’attivazione di una modalità sinergica e integrata di lavoro con le donne vittime di violenza. In particolare, la collaborazione con il Pronto soccorso permetterà di intercettare e dare supporto a donne che altrimenti potrebbero esitare o non rivolgersi mai ad uno sportello antiviolenza, accrescendo così il numero delle donne maltrattate che accedono e usufruiscono di servizi a loro dedicati.
Sarà anche rafforzato il sistema dei servizi di supporto e consulenza offerti dal Centro Pandora e dalla rete territoriale. Il partenariato realizzerà attività nelle scuole di ogni ordine e grado, gruppi di resilienza genitori-insegnanti-alunni e interventi formativi di operatori e personale ospedaliero.
Da COOPERATIVA ASCUR saranno realizzati percorsi di gruppo per il trattamento del maltrattante
Capofila e partner
capofila:
Mignaengo soc.Coop.Sociale Onlus
partner:
Cooperativa sociale ACUR
UDI GENOVA Margherita Ferro
FOCUS FORMAZIONE
Comune di Savignone E Comune di Serra Riccò
Raccolta fondi
“Casa delle Donne di Genova”
Una raccolta fondi per far nascere La “Casa delle Donne di Genova” in centro storico.
Cooperativa Sociale Mignanego, Banca Etica e altri partner del territorio genovese lanciano una raccolta fondi sulla piattaforma online produzionidalbasso.com per sostenere l’acquisto dei locali, nel sestiere Maddalena, dove sorgerà La Casa delle Donne di Genova.
Il progetto Casa delle Donne verrà realizzato attraverso percorsi partecipati di co-progettazione che coinvolgeranno, in primis, le donne che abitano e vivono il Sestiere Maddalena. L’obiettivo è offrire una risposta, dal basso, alla mancanza di luoghi di incontro, relazione e socialità safe per tutt@: spazi realmente accessibili, attenti alle specificità e capaci di contrastare l’isolamento sociale e la solitudine delle donne.*
*Il lavoro di ricerca-azione svolto da Cooperativa Sociale Mignanego, con l’esperienza dei due Centri Antiviolenza e del Nido Vico Rosa, ha rilevato ampie fragilità tra le donne che vivono e attraversano il quartiere, evidenziando come violenza subita e solitudine siano intrecciate: una spirale che si autoalimenta ed è spesso aggravata dalla dalla violenza economica e dalla mancanza di occupazione.
Da oggi sarà possibile contribuire, con una libera donazione sulla piattaforma produzionidalbasso.com, all’acquisto dei locali dove sorgerà la CASA DELLE DONNE di Genova: un luogo di elaborazione del pensiero, sperimentazione culturale e progettazione partecipata in cui promuovere politiche di cambiamento a beneficio di tutte e tutti.
IL PROGETTO
Il progetto nasce dall’incontro tra Istituzioni ed enti del Terzo Settore – Cooperativa Mignanego, Trillargento, Edusex, Nuovi Profili, La Stanza – che operano da anni in ambito sociale e culturale in diverse zone di Genova e in particolare nel suo centro storico.
Con il progetto Casa delle Donne di Genova, l’esperienza, il lavoro sul campo e le competenze specifiche di ciascun partner si intrecciano attorno all’obiettivo comune di fornire risposte multidimensionali efficaci per il godimento dei diritti, la promozione del benessere e l’inclusione sociale delle persone socializzate donne, con un’attenzione particolare per coloro che hanno background migratorio e si trovano in condizioni o a rischio di marginalità.
Ultimati i lavori di ristrutturazione del locale, la Casa delle Donne di Genova aprirà tutti i giorni come luogo di ascolto, ricerca e sperimentazione culturale: uno spazio safe, transfemminista intersezionale, in cui accogliere proposte ed elaborare risposte – non frammentate – ai bisogni specifici e multidimensionali delle donne.
Nel fine settimana e in orari serali lo spazio ospiterà, anche in modalità autogestita, progetti artistici, iniziative culturali e altre proposte elaborate da giovani del quartiere.
LE ATTIVITÀ PRINCIPALI
1. Info point
punto di riferimento per le donne in quartiere e in città per orientare e indirizzare verso servizi e risorse già presenti sul territorio;
2. Safe space
dedicato all’ascolto, confronto e condivisione, aggregazione positiva, formazione, sostegno alla genitorialità;
3. Laboratorio di produzione culturale
spazio aperto di sperimentazione artistica e fruizione culturale, officina musicale, laboratorio di auto-produzioni.
IL TERRITORIO DI RIFERIMENTO: Sestiere Maddalena
Il progetto verrà realizzato nel Centro storico di Genova, luogo unico pieno di storia e cultura ma anche caratterizzato da un contesto socio-economico molto complesso in ordine al problema occupazionale, alla condizione minorile, al rispetto della legalità, alla formazione di una coscienza sociale e civica. Si tratta di un territorio con fragilità strutturali e con rilevanti infiltrazioni della criminalità organizzata, connotato dalla crescente emersione di urgenze derivanti da condizioni di esclusione sociale che riguardano in particolare la popolazione di origine straniera, le donne e i minorenni.
Questa difficile situazione, caratterizzata da forti contrasti sociali e culturali resi più evidenti da due anni di pandemia, per noi rappresenta un’opportunità: forti differenze generano contaminazioni che possono essere fonte di ricchezza e nuove possibilità.
I NOSTRI VALORI
Partecipazione – La casa delle donne sarà progettata in maniera partecipata e condivisa attraverso una ricerca/focus group che coinvolgerà le donne del territorio per immaginare in maniera partecipata allestimenti e iniziative. La ricerca verrà inoltre estesa alle fasce più giovani della popolazione per capire i loro bisogni e creare una rete di sostenitori e volontari coinvolgendo anche altre realtà del quartiere.
Indipendenza – Fondamentale per il progetto sarà l’acquisto, da parte della Cooperativa Mignanego, dello spazio in cui si realizzerà la Casa delle Donne, cosa che garantisce maggior stabilità alla proposta e risponde alle difficoltà delle associazioni di minori dimensioni della partnership di sostenere i costi di un affitto in modo duraturo.
Nuova narrazione – Il Centro storico di Genova è narrato come luogo insicuro, violento e dominato dalle logiche della criminalità organizzata.
Questa narrazione dominante, amplificata dai media, si riflette negativamente sullo sviluppo di nuove opportunità, sulla fruizione delle occasioni culturali e aggregative esistenti e sulla scarsa frequentazione del luogo, soprattutto da parte delle donne,
favorendone l’isolamento. Con questo progetto, come già fatto con il nido Vico Rosa, vogliamo cambiare questa narrazione spostando l’attenzione sul valore e sulla ricchezza che le persone hanno da offrire attraverso la condivisione di saperi e competenze, diverse ma complementari, nel raggiungimento degli obiettivi comuni.
Parità di genere, rispetto delle differenze, l’importanza dell’empatia e dell’ascolto, inclusione sociale, destrutturazione degli stereotipi, uguaglianza saranno i valori alla base del nostro progetto.
I PARTNER DEL PROGETTO
– MIGNANEGO COOPERATIVA SOCIALE
Fondata nel 1996 da un gruppo di giovani donne con la volontà di dare occupazione dignitosa e sostenibile ad altre donne che a loro volta sono diventate socie lavoratrici della cooperativa.
Ci occupiamo di donne vittime di violenza, prima infanzia, percorsi di inclusione sociale. Tutti i nostri interventi e le nostre attività sono in ottica di genere e hanno lo scopo di promuovere un’educazione partecipata, che dia sostegno e ascolto alle donne, voce alle bambine e ai bambini. Nel territorio in cui agiamo siamo impegnate a promuovere la non discriminazione, la parità di genere, del rispetto e a diffondere la cultura dell’infanzia attraverso una pedagogia delle relazioni.
In tal senso nelle reti e nelle collaborazioni attivate con la comunità e le realtà locali portiamo il contributo di queste esperienze e del pensiero che le muove.
Le nostre parole chiave: cura, autonomia, esperienze, linguaggi.
– TRILLARGENTO (https://www.trillargento.org/)
Dal 2012 realizziamo a Genova percorsi di educazione musicale rivolti a bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni utilizzando l’esperienza fondamentale del ‘fare musica’ insieme come strumento di crescita individuale e collettiva. Lo studio della musica, infatti, collabora allo sviluppo equilibrato e all’integrazione delle diverse dimensioni della personalità dei bambini e dei ragazzi, ed è capace di favorire occasioni di relazione, socialità e promozione della responsabilità. Per questo crediamo che fare musica sia, per ogni bambino e ragazzo, un diritto da garantire. Trillargento è tra i promotori della rete Musica e società, sinergia di enti impegnati in progetti di educazione musicale e promozione sociale ispirati all’esperienza pedagogico-musicale creata in Venezuela da José Antonio Abreu e conosciuta come ‘El Sistema’. Oggi le orchestre Trillargento – ArcoBaleno, Bambini, Giovanissimi, Ragazzi e Grandi – sono formate da 200 persone tra i 4 e gli 85 anni, a cui si aggiungono un coro adulti e una band adolescenti. Ogni anno facciamo circa 4.000 ore di musica tra lezioni strumentali, prove d’insieme e d’orchestra e corali. Siamo presenti nei quartieri Centro Storico, Sampierdarena e Lagaccio.
– EDUSEX (https://www.edusex.eu/)
Edusex è una realtà molto nota sul territorio che lavora con le donne e le scuole facendo informazione, prevenzione e formazione.
– NUOVI PROFILI (https://www.facebook.com/nuoviprofiliassociation/?locale=it_IT)
Nuovi Profili, associazione di promozione sociale nata dalla riflessione di giovani con background migratorio e non, nati e/o cresciuti in Italia, che non riconoscendosi nella comune definizione di “seconda generazione”, percepita perennemente come “diversa e straniera”, si propongono di coinvolgere gli autoctoni, per dimostrare l’uguaglianza degli individui che condividono un’unica realtà e che sperimentano insieme le difficoltà nella medesima società. Gli ambiti più rilevanti di intervento sono quello educativo, sociale e culturale.
L’associazione promuove, tra le altre cose, percorsi di accompagnamento e facilitazione all’integrazione nel tessuto locale per donne straniere attraverso corsi di formazione, informazione ed aggregazione, anche a domicilio, dedicati e realizza percorsi volti al rilevamento dei talenti imprenditoriali di giovani donne di origine immigrata, con l’intento di rafforzarne l’autostima e l’impegno nella società civile.
– LA STANZA (https://www.facebook.com/AssociazioneLaStanza)
Associazione di promozione sociale attiva in Centro Storico dal 2008 con percorsi di ricerca/azione per ascoltare i bisogni e i desideri dei cittadini. Propone laboratori e formazioni sui temi della pedagogia interculturale e narrativa attraverso l’intreccio di linguaggi espressivi e la scrittura autobiografica. Nel Sestiere della Maddalena sta curando la ricerca partecipata per la costruzione di una biblioteca di quartiere in collaborazione con Andersen La rivista e svolge laboratori formativi e creativi. E’ partner del Progetto Io Vivo Qui nel quartiere della Maddalena e referente del tavolo Ricerca/azione e della cabina di Regia del Patto di Sussidiarietà del Centro Storico del Comune di Genova.
Contatti
Paola Campi +39 349 524 59 45
p.campi@cooperativasocialemignanego.it
Cooperativa Sociale Mignanego
https://www.cooperativasocialemignanego.it/
Produzioni dal Basso
www.produzionidalbasso.com/project/la-casa-delle-donne-di-genova
SOSTEGNO E ASCOLTO
L’accesso può avvenire presentandosi direttamente presso la sede o gli sportelli del Centro o fissando un appuntamento per via telefonica ai numeri del Centro
Sportelli
Mignanego
SEDE DEL CENTRO
Mignanego (GE), via Piave 91-93
Orari di apertura:
Lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì
8.30 – 13.00;
Giovedì
9.00 – 13.00 e 13.30 – 17.30
Genova Certosa
CASA DI QUARTIERE 13D CERTOSA
via Certosa 13D
Giovedì | 9:00 – 12:00
Casella
Via Aldo Moro, 11 Casella presso Croce Verde Casellese
Venerdì | 9:00 – 13:00
Accoglienza
telefonica
Le operatrici del Centro antiviolenza Pandora rispondono ai numeri telefonici:
mob +39 347 6928460
Da lunedì a venerdì | 9:00 – 18:00
tel. 010 7729110
presso Sede del Centro (negli orari di apertura);
La linea telefonica fissa è sempre attiva, con segreteria negli orari di chiusura del Centro.
Informazioni
Pandora è inserita nella mappatura del numero gratuito di pubblica utilità 1522.
centropandora@cooperativasocialemignanego.it
FACEBOOK Cooperativa Sociale Mignanego