“Tuttə diversə, tuttə uguali” – Laboratori con bambine e bambini della scuola primaria

“Tuttə diversə, tuttə uguali” – Laboratori con bambine e bambini della scuola primaria
27 Maggio 2023 neoimage

“Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinazione d’esperienze, d’informazioni, di letture, d’immaginazione? Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili”

Italo Calvino, Lezioni Americane

Dal mese di aprile, a cura del centro antiviolenza Pandora, ha preso il via un percorso di laboratori, a cadenza quindicinale, con gruppi di bambine e bambini della scuola primaria. Gli incontri si svolgono negli spazi del Centro Socioeducativo Il Formicaio in piazza Cernaia, gestito dalla Cooperativa Il Laboratorio.

Il tema trattato è quello del rispetto delle differenze e delle differenze di genere in particolare.

A condurli sono Daniela Filippini, psicologa e psicoterapeuta – coordinatrice pedagogica del nido Vico Rosa – e Rebecca della Valle, educatrice.

Abbiamo chiesto a Daniela Filippini di parlarcene.

“Occupandosi da anni di un centro antiviolenza e di nidi d’infanzia, nella nostra cooperativa si matura da tempo la convinzione che i due ambiti, contrasto alla violenza di genere e infanzia, siano inscindibili. Intendo dire che se si vuole riflettere sul tema della violenza non si può non farlo senza volgere il proprio pensiero all’infanzia. Perché la pace, il rispetto delle differenze di ciascuno/a, la visione di una persona nell’interezza della sua individualità è un complesso processo culturale che deve avere inizio proprio nell’infanzia. I bambini e le bambine hanno connaturata la spinta alla ricerca e alla scoperta ed è esattamente di questa spinta che l’adulto deve prendersi cura, offrendo loro occasioni per scoprire che l’altro da sé può essere diverso e deve poterlo essere in libertà e accoglienza.

“Il processo di sviluppo dell’identità di genere è lungo e complesso e necessita di un contesto che accolga la libera espressione e l’indagine di sé di ciascun bambino e di ciascuna bambina; ciò può avvenire se si stimolano riflessioni e condivisioni, se, come adulti, si è consapevoli che esiste un mondo pubblicitario che dice con cosa deve giocare una bambina e con cosa deve giocare un bambino (soprattutto con cosa non deve giocare un bambino). Questi ed altri aspetti stiamo cercano di portare nei laboratori con i/le bambini/e, per stimolare il loro spirito critico e di lettura della realtà. Perché diventino individui autonomi nelle proprie scelte e capaci di strutturare un pensiero libero. La modalità di confronto è quella circolare, dove i pensieri di tutti e di tutte hanno lo stesso valore; se i pensieri e le emozioni sono in circolo vuol dire che se ne può parlare, diventano un fatto condiviso e condivisibile.

“Durante i laboratori, i bambini e le bambine si confrontano, parlano di sé e parlano all’altro/a attraverso racconti del quotidiano che spesso diventano occasioni per evidenziare, analizzare e decostruire stereotipi di genere. “L’esperienza laboratoriale consente anche di creare materiali, cartelloni o altri manufatti, per lasciare tracce di sé e dei propri pensieri in divenire.”